Contrariamente a quanto si possa immaginare, il periodo invernale non è affatto, in campagna, un periodo di stallo e di inattività, in attesa del ritorno della primavera. E’ proprio durante l’inverno, infatti, che attraverso la potatura della vite si gettano le basi per un buon raccolto e per la produzione di un vino Toscano di buona annata.
Durante i primi mesi dell’anno, Alba e Adriano curano direttamente la potatura, fase di fondamentale importanza per dare vita ad un vino di eccellenza. La potatura della vite, infatti, incide moltissimo sulla qualità dell’uva raccolta e sulla sua trasformazione poiché
prepara e guida la pianta nella sua rinascita primaverile.
Quando si parla di potatura della vite si fa riferimento a due differenti periodi per due diverse tecniche di potatura: la potatura secca e la potatura verde che avvengono, rispettivamente, durante il periodo invernale e durante quello estivo. Si è conclusa da pochi giorni, qui a Poggio Molina, la potatura invernale che, come da tradizione, comincia nella prima metà di Gennaio per concludersi, al più tardi, i primi giorni di Marzo. È necessario, infatti, che la vite non abbia foglie attaccate a che abbia concentrato al massimo le proprie sostanze nutritive al suo interno. La potatura avviene con metodo rigorosamente manuale: siamo convinti, infatti, che nessuna macchina possa ancora sostituire l’esperienza e l’acutezza dell’occhio umano nell’individuazione e nella selezione del carico di gemme da lasciare in pianta. E’ attraverso la fase di potatura secca che si va a mantenere la forma di allevamento del vigneto impostata, andando ad agire ulteriormente sul carico di gemme lasciato sulla pianta. Controllando il carico di gemme, infatti, si va ad incidere sulla qualità e la quantità del raccolto. Già da questa fase il produttore decide se impostare la vita della pianta al fine di produrre grande quantità o grande qualità. Qui a Poggio Molina, optando per la seconda opzione, vengono lasciatI solo quattro cornetti per pianta con la corona più una gemma fruttifera, quantità che permetterà alla vite di sviluppare pochi tralci e, conseguentemente, pochi frutti che verranno perciò portati a completa maturazione e con un più elevato tenore zuccherino.
Ecco quindi che anche il periodo più freddo dell’anno, quando le giornate sono grigie e la campagna sembra assopita, diventa di grande vitalità. Una sorta di gestazione nella quale i vigneti, grazie alle mani esperte del produttore, pongono le basi per la rigogliosa rinascita primaverile e per la produzione di un grande vino toscano!
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