Poggio Molina

I VITIGNI

AZIENDA VINICOLA TOSCANA

I NOSTRI VITIGNI IN TOSCANA

L’Azienda, sotto la supervisione dell’enologo Dott. Stefano Chioccioli, successivamente ad un’attenta ricerca geologica e di composizione del terreno ha individuato i vitigni in Toscana maggiormente adatti a clima e territorio, sempre nell’ottica della produzione di grandi vini che rispecchiassero le caratteristiche del luogo. I vini di Poggio Molina sono il risultato di blend tra

SANGIOVESE: E’ l’autoctono toscano per eccellenza: la sua origine è molto probabilmente etrusca, coltivato fin da allora nella zona tra il Nord del Tevere e il Sud dell’Arno. E’ un vitigno che cambia notevolmente le sue caratteristiche espressive in base alla coltivazione ed è, per questo, espressione tangibile del suolo nel quale cresce. E’ presente in molti vini di Poggio Molina proprio per richiamare il legame col territorio. (Bucinello, Vinobono, VignaRossa, Chianti DOCG, Lo Scopaio)

MERLOT: Originario della Gironde, area a Sud Ovest della Francia è coltivato particolarmente nella zona di Bordeaux. Giunge in Italia nel corso del 1800, diffondendosi prima al Nord e poi nelle altre regioni. Un vitigno che trova nella terra e nel clima del nostro territorio una grande forza espressiva. Presente nei barricati di Poggio Molina dona loro grande forza e morbidezza, rotondità e corpo. (LoScopaio, LeCaldie, Il Bosco delle Monache)

CABERNET FRANC: Anch’esso originario della Gironde si è diffuso molto in Toscana negli ultimi anni. E’ un vitigno che dona al vino sentori erbacei, che richiamano espressamente la terra di coltivazione. E’ il vitigno principe del nostro LoScopaio, espressione equilibrata del connubio tra richiami vegetali e fruttati. (LoScopaio)

CABERNET SAUVIGNON: E’ uno tra i vitigni più diffusi al mondo, originario della zona di Bordeaux. Dà vini intensi di colore, di grande qualità, ricchi di tannini e sostanze aromatiche, predisposti al lungo invecchiamento. La sua struttura gli permette di sviluppare nel tempo un bouquet complesso e affascinante. Per tutti questi motivi è, insieme al Merlot, parte del blend usato per la realizzazione del nostro Le Caldie. (Le Caldie)

ALICANTE BOUSCHET: Il vitigno Alicante è di origine sicuramente spagnola. Nel 1400 è stato portato in Sardegna durante la dominazione aragonese e da lì si è diffuso sia nelle altre regioni italiane che in Francia. Le sue bacche sono estremamente colorate e, come il Colorino del Valdarno, è usato insieme a quei vitigni naturalmente non carichi di colore per rinforzarlo. La sua struttura, tuttavia, permette anche di utilizzarlo in purezza. (VignaRossa, Vinobono).

TREBBIANO: Il vitigno Trebbiano toscano ha origine comune agli altri vitigni della famiglia dei Trebbiani, noti in Italia fin dall’epoca romana. Il loro nome deriva da “Trebula”, ossia fattoria (Plinio il vecchio descrive un “Vinum Trebulanum”, che secondo questa interpretazione, starebbe per “vino di paese”, o “vino casareccio”). Conferisce ai vini una spiccata acidità che, nella tradizione, viene addolcita nei blend dalle note fruttate della Malvasia. (L’Arrogante)

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CHARDONNAY: Lo Chardonnay è uno dei vitigni a bacca bianca più coltivati al mondo. La sua origine si deve alla zona della Borgogna e la sua incredibile varietà di componenti aromatiche emerge in modi diversi a seconda dei terreni e dei climi dove viene coltivato. Ecco perché il nostro Chardonnay diventa un prodotto unico, legato indissolubilmente al nostro territorio. (Chardonnay)

MALVASIA: Con il nome Malvasia vengono indicati molti vitigni, geograficamente distribuiti un po’ in tutta Italia che, sebbene di origini diverse, presentano tutti una fragranza piccante di muschio e di albicocca e residui zuccherini piuttosto alti. Il nome “Malvasia” deriva da una variazione contratta di Monembasia, roccaforte bizantina sulle rocce di un promontorio a sud del Peloponneso, dove si producevano vini dolci che furono poi esportati in tutta Europa dai Veneziani con il nome di Monemvasia. Il vitigno Malvasia Bianca Lunga esiste in Toscana da secoli e ha fatto parte della ricetta originale del Chianti, completata da Bettino Ricasoli nel 1870. E’ espressione tipica del bianco toscano, che si differenzia dai bianchi del Nord proprio per la maggiore morbidezza e rotondità. (L’Arrogante)

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